FONTE NUOVA ab. 26.626 ca
Il Comune di FONTE NUOVA si è costituito il 15 Ottobre 2001 a seguito di un referendum popolare avvenuto nel 1999 e riconosciuto dalla Regione Lazio con la L.R. n. 25 del 5 Ottobre 1999. Una delle caratteristiche del nuovo comune che sorge su un territorio di 1.802 ettari, è di essersi architettonicamente e urbanisticamente sviluppato soltanto negli ultimi cinquanta anni. Manca un nucleo più antico. Tor Lupara e Santa Lucia sono disposte lungo due importanti arterie stradali, rispettivamente lungo la Via Nomentana e la Via Palombarese a ridosso di Roma. Ed è proprio la vicinanza di Roma (circa 15 Km) che ha costituito la principale ragione del loro sviluppo. La scommessa per il nuovo comune è proprio trovare un'identità che riqualifichi l'iniziale e predominante natura di agglomerato periferico. Da questo punto di vista un ruolo prioritario è quello dell'economia, nel fondare un tessuto di relazioni e di attività in grado di dare più autonomia e vigore a tutto il territorio. Il costituirsi del nuovo comune ha infatti dato nuova linfa alla zona industriale di Santa Lucia che sorge accanto alla bretella Fiano San Cesario.
STORIA
Premessa indispensabile: la formazione così recente del comune di Fonte Nuova implica che qualsiasi approfondimento storica debba partire dalla riorganizzazione delle conoscenze già acquisite sul territorio, in funzione dei nuovi limiti territoriali al fine di individuare tratti unitari. Si devono cercare, cioè, quegli elementi che permettano di individuare il Dna di questa nuova realtà. Fonte Nuova sorge nella Bassa Sabina lungo la via Nomentana ed è proprio a questi due elementi geografico - territoriale che va quindi ricondotta la storia del nuovo comune. Intorno alla Nomentana, antichissimo asse vario, perno per lo sviluippo di tutto il territorio, sorgevano all'inizio del primo millenio a.C. piccoli ma attivissimi centri, come Nomentum, Ficulea, Caenina, Ererum, fondati dai Sabini, che divennero presto oggetto delle mire espansionistiche dei Romani. La conquista definitiva di questa regione fu portata a termine nel 290 a.C. dalle legioni di Malio Curzio Dentato. Nell'Alto Medioevo la Sabina venne divisa tra Ducato Longobardo di Spoleto e Ducato Romano e nei secoli successivi tra il 1200 e il 1500, fu teatro delle lotte tra le due più importanti famigli romane, gli Orsini e Colonna. Il suo destino fu comunque legato allo Stato della Chiesa che l'amministrò fino alla riunificazione dell'Italia quando venne integrata nelle provincie di Roma (Bassa Sabina) e Rieti (Alta Sabina).
ARTE
Più che di arte il patrimonio di Fonte Nuova è ricco di emergenze archeologiche e costruzioni architettoniche e medievali. Nel suo territorio sono rintracciabili i resti degli antichi centri fondati dai Sabini e poi passati sotto il controllo dei Romani, mura e materiali spesso riadattati e riutilizzati diversamente nel corso del medioevo. Il casale di Tor S.Antonio, al 17° chilometro della Via Nomentana, mostra una torre nota con il nome di Castrum Poteranum, costruita intorno al XIII secolo e rifatta quasi completamente nel XVI, sui ruderi di un oppidum pre - romano. La torre è in tufelli e presenta finestre con cornici marmoree. Anche presso il Casale di Monte Gentile al 18,600 Km., un rudere di un castello di età medievale e che appartenne poi agli Orsini, sorge probabilmente sul luogo dove a parere del Tomassetti si trovava l'antica città sabina di Caenina. A est del casale è visibile il Torraccio San Biagio, risalente al XII - XIII secolo, e vicino ad esso sono stati ritrovati frammenti in calcestruzzo con paramento irregolare in tufelli, mattoni e marmo, materiale riutilizzato che probabilmente derivava da una villa di epoca imperiale. Stessa storia per un sepolcro al 19° Km della via Nomentana, conosciuto come la Toricella, nucleo di un sepolcro a pianta circolare, riadattato nel Medioevo a torre di avvistamento. Anche la torretta che si trova sulla collina del Quarto di S. Lucia, poco più di un rudere, che è tutto quello che rimane di n complesso fortificato (castrum Collis Maris), venne eretta nel Medioevo con materiale di reimpiego propabilmente risalente ad un edificio di età imperiale. Altra costruzione, completamente restaurata, che si trova nell'omonima frazione, è Tor Lupara che nel Medioevo era conosciuta come Torre S.Stefano.